mercoledì 28 giugno 2017

RILIEVO


Raccolta di informazioni necessarie e sufficienti a consentire la ricostruzione di un'opera architettonica con le tecniche originarie. Nella realtà, così come risulta dai corsi delle Facoltà di Architettura e Ingegneria, il rilievo di un'opera architettonica si riduce ad una rappresentazione grafica della stessa.

In ogni rilievo si distinguono due fasi:
Fase di campagna: consiste nella redazione dell’eidotipo, nel rilievo fotografico e nel prelievo delle misure;
o  Fase di restituzione (detta anche “a tavolino”): restituzione dei dati rilevati, rappresentazione.

La fase di campagna a sua volta si articola in tre fasi:
1.     Guardare l’architettura, progettare il rilievo
·  fotografie e primi schizzi di insieme. Rilievo a vista (schizzi geometrici e proporzionali);
·        analisi delle parti e degli elementi;
·        progetto di rilievo: cosa rilevare, come rilevare;
·        tempi, strumenti, attrezzatura, verifica dell’accessibilità;
·        definizione del programma di lavoro.

2.    Eidotipo o schizzo preparatorio (deve contenere informazioni dimensionali dell'oggetto da rilevare, dette quotature).
·    Lo schizzo è un disegno schematico di un oggetto, che di norma viene eseguito a mano libera. Nel caso di schizzo architettonico vi sono raffigurati edifici o parti di edifici.

3.     Prelievo delle misure
·  Trilaterazione: tecnica che permette di calcolare distanze fra punti sfruttando le proprietà dei triangoli. (chiudere o dividere la figura in un triangolo)

 RILIEVI:
o   Casa della regina Carolina
(regio: 8, insula: 3, civico: 14,15)
§  Esplorata in gran parte durante il periodo francese, deve il suo nome a Carolina Murat, poi cambiato in Casa di Adonide, alla ripresa degli scavi da parte dei Borbone. Dotata di ambienti al piano superiore e di un ampio giardino, in fondo al quale un'edicola a forma di tempietto accoglieva la statua di Diana, era decorata con finissimi affreschi di IV stile.
§  È stata scavata tra il 1809 ed il 1839 ed ha la caratteristica di possedere nell'atrio, un muretto, con ai quattro lati dei pilastri che sostenevano il tetto, al cui centro è posto l'impluvium in marmo: resti di una scala accertano la presenza di un piano superiore, mentre nel giardino è posta una vasca in muratura ed un larario a cui si accede tramite quattro gradini e sostenuto da due colonne.

o   Casa del forno(panificio)
(regio: 6, insula: 3, civico: 3,27,28)
§  Risale al II sec. a.C., ma la ristrutturazione successiva al terremoto del 62 d.C. trasformò il pianterreno della casa in ambienti produttivi, mentre la funzione residenziale si trasferì al primo piano, raggiungibile per la scala a destra dell'ingresso all'atrio: al momento dell'eruzione (79 d.C.) sembra che i lavori non fossero completati.
Per lungo tempo fu l'unico grande panificio messo in luce Pompei fra i 35 ora noti. L'hortus (giardino) accolse gli impianti per la macinazione del grano e per la lavorazione e la cottura del pane: i bacini per l'acqua, il forno coperto a volta, 4 macine in lava su basamento in opera incerta; nel vano aperto a destra, su 2 sostegni in pietra, era la tavola su cui il pane riposava prima dell'infornata, mentre l'ambiente a sinistra del tablino era la cucina.
Nella stalla, aperta sul giardino e sul vico di Modesto, era la mangiatoia addossata al muro: qui sembra sia stato rinvenuto lo scheletro di un mulo con tutti i finimenti.

o   Casa del chirurgo
§  Strumenti chirurgici, in ferro e bronzo, quali sonde, forcipi ginecologici, cateteri, bisturi danno il nome alla casa, che è tra le più antiche di Pompei (III sec. a.C.), con blocchi squadrati calcarei in facciata e muri interni costruiti in 'opera a telaio'.
Di impianto regolare la casa è frutto di almeno 2 ristrutturazioni successive, cui s'aggiunge un piano superiore nel quartiere rustico: recenti studi ritengono originario l'impluvium in tufo.
La decorazione superstite s'ammira soprattutto in un ambiente finestrato, che affaccia sul giardino, con pitture di 'primo stile' all'esterno (II sec. a.C.) e di 'quarto stile' all'interno (dopo il 50 d.C.).

Post realizzato dall'alunna Maria Teresa Mollo della classe IV E

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